
L'Equilibrio della materia
Amo lavorare con la materia, creare nuove superfici e immaginare nuovi mondi
La mia ricerca nasce dal bisogno di ristabilire un legame primordiale e ritrovare un equilibrio tra uomo e habitat: un punto fermo e rassicurante in risposta alla precarietà del nostro tempo. In un’epoca che ci spinge a vivere in modo frenetico e superficiale, sento l’urgenza di sospendere il fluire del tempo e ancorarmi a qualcosa di stabile, concreto, tangibile : la materia, che diventa ancora e punto di contatto con l’esistenza, radicandosi nel presente e restituendo al reale il senso di un’esperienza sensoriale.
Come per gli artisti dell’Arte Informale Materica, e in particolare Burri, la materia non è per me solo un mezzo, ma immagine essa stessa: presenza viva, portatrice di senso e messaggio. Creo una miscela di sabbie, resine e collanti, frutto di anni di sperimentazione, che applico in più strati modellandola con le mani o con diversi strumenti. Questo processo rappresenta per me un’immersione nella sostanza, prima di tutto emotiva, guidata da un lungo lavoro di studio e ricerca.
La visione aerea introduce nelle mie opere uno scarto prospettico in cui il tempo dilatato dell’universo ridimensiona la frenesia contemporanea, mentre la distanza semplifica le forme, sintetizzando il paesaggio nella sua essenza formale, da cui nasce l' astrazione radicata nella materia.
Attraverso frammenti del nostro pianeta trasformati in microcosmi da esplorare, invito l’osservatore a giocare con la tela, scoprendo quale elemento naturale o lembo di terra si cela tra le sue increspature, condividendo così la meraviglia e lo stupore (del bambino) di poter “sentire” un’opera d’arte anche con il tatto. Attraverso le mie opere cerco un nuovo equilibrio, restituendo la visione di un ordine originario, antico e universale che unisce l’uomo alla Terra.
